oibbò che serataccia ieri.. mi sa che ho bevuto troppo!!!

Lettera di un padre alla figlia

da “Prima di mezzanotte” di Andrew Klavan

Cara Gail,

tutto questo è piuttosto difficile per me, perchè non sto scrivendo alla bambina che conoscevo, bensì a una giovane donna che non conoscerò. Da molto tempo sto cercando di pensare a che cosa dire a lei –cioè a te- perchè volevo darti alcune delle cose che non ti darò nel corso degli anni. Pensavo che tu avresti ripreso in mano questa lettera quando fossi stata più grande; allora l’avresti capita, e ti saresti resa conto sia di chi era tuo padre sia di quanto di amava. Ma adesso so di non poterci riuscire. Per questo è così difficile cominciare. Avevo pensato di scrivere tutti i consigli, tutte le parole sagge che ti avrei detto se tu fossi cresciuta in casa nostra, con me; le cose cose alle quali stare attenta, le cose che io ho visto e vissuto e che potrebbero aiutarti a superare le cose che dovrai vedere e vivere. Probabilmente ho sempre immaginato che tutto ciò che faccia parte dei doveri di un padre; io ho dovuto capire certe cose da solo perchè non ho avuto un padre che me lo spiegasse. Però volevo farle nel modo giusto, piccola. Spero che lo capirai, anche se non sarò più con te. Ma, soprattutto, volevo fare le cose nel modo giusto perchè ti amavo tanto. Il punto – quello che sto pensando adesso, mentre scrivo – è che comunque le cose che avrei potuto dirti non hanno poi una grande importanza. Non le parole, almeno. Tutti noi vogliamo che le nostre esperienze, le cose che pensiamo e in cui crediamo siano importanti per qualcuno, in particolare per i nostri figli, però adesso non so se lo siano davvero. Le cose davvero importanti sono altre: sei tu – tutto quanto di te, anche il tuo odore, il tuo modo di ridere e il resto – e il fatto che tu ci sei, nel bene e nel male, che tu sei lì per le persone che ti stanno attorno, ed è esattamente questo che io non potrò darti. Tu devi sapere che l’idea di non poterti essere vicino mi tormenta, e che avrei tanto voluto farlo. Non pensare mai, nemmeno per un solo istante che io non desiderassi stare vicino a e, ogni giorno, sempre. sì, per noi le cose sono andate in un certo modo, eppure lo desideravo tanto. Ecco: questa è una delle cose che io voglio tu sappia subito. (…)

Se potessi raggiungerti da dove mi troverò per dirti una cosa, una sola cosa, ecco che cosa ti direi: non nutrire una rabbia insanabile per questo fatto. La Bibbia afferma che la pioggia cade nello stesso modo sul giusto e sull’ingiusto, ed è così da migliaia d’anni, e credimi se ti dico che non cambierà, non in questo mondo. Quando diventi vittima di qualcosa che è ingiusto, allora puoi arrabbiarti e pensare che tutto sia perduto, che non ti trattano mai con giustizia e questo e quello. E si sarà gente attorno a te, Gail, sempre, ovunque andrai, e non faranno altro che ripeterti che dovresti essere arrabbiata, che essere arrabbiati è persino bello, guarda che cosa hanno fatto a tuo padre, cambiamo il mondo in un modo o nell’altro eccetera, eccetera. Quindi se riceverai questa lettera forse capirai che questo non è affatto ciò che io volevo. Da come la vedo io, Gail, mia piccola Gail, il Buon Signore ti dà un pezzetto di terreno, soltanto il pezzetto di terreno sotto i piedi. Tieniti stretto quel pezzetto di terreno sino alla fine, piccola, non lasciare che qualcuno, con grandi discorsi o altro, ti costringa ad allontanartene, bada che le persone su quel pezzetto di terreno siano okay, prenditi cura di loro e sii buona con loro, e quando arriverai dove sono io, te lo posso garantire, ti diranno sì, ragazza, okay, e ti apriranno la porta. E saremo tutti lì a rallegrarci per te, te lo prometto, io più di tutti.  Questo significa che non devi dire alla gente come si deve comportare o pensare a quello che dovrebbe fare. Guarda dentro di te, trova la cosa giusta e falla: se sarai buona con le persone sul tuo pezzetto di terreno, lo saranno anche loro, e questo sarà il tuo biglietto d’ingresso, punto e basta. So che le cose brutte sono dolorose, ma Dio sa quello che fa, stanne certa. Io lo credo anche in questo momento. E’ questo che ti avrei detto se ci fossi stato. (…)

Non so, Gail. Non so se qualcosa di quello che ho scritto abbia un senso o un significato per te. Al mondo ci sono tante persone più intelligenti di me, e probabilmente tu sai già cose che io non credevo nemmeno fosse possibile conoscere. Magari quando leggerai questa lettera sarai una professoressa o qualcosa del genere o uno scienziato dei missili e io avrò sbagliato a scrivere qualche parola o che altro e tu leggerai questi consigli e capirai di saperla più lunga di un meccanico che è morto da tanti anni (…). E sai una cosa? Probabilmente la saprai davvero più lunga. Non è molto difficile. Però anche gli scienziati dei razzi hanno le loro brutte notti, ci scommetto, e quindi se tutte le cose che sto dicendo non significano niente, allora forse l’importante è soltanto che io abbia preso questo foglio di carta e abbia scritto per te e che adesso tu lo tenga in mano  e lo guardi e se puoi leggerlo, o anche solo toccarlo, o sentirne l’odore e sapere che un tempo io ti ho amata tanto e ho tanto desiderato che le cose andassero nel migliore dei modi allora forse se a volte ci sarà qualcosa di brutto per te non sarà più tanto brutto se penserai a questo fatto. Non so. Non so che tipo di cose ti capiteranno o chi sarai tu. E, in realtà, il mio vero messaggio è tutto qui, Gail, che tu sia sulla cima del mondo o che invece a volte le cose ti vadano male o comunque sia. Io so che dopo oggi starò in un posto dove non esistono dolore o difficoltà e so che Gesù Cristo mi aspetta alla porta e so per certo che dirà, sì, Frank, okay, un paio di casini li hai combinati, però, sì, entra, entra. Ma la cosa che spero, la cosa che gli sto chiedendo in questo momento, è che Lui mi conceda di lasciare una parte di me in questa lettera, così che tu potrai prenderla in mano quando ne avrai bisogno, e che le parole abbiano un pò d’importanza oppure non la abbiano sarà come avermi lì al tuo fianco e sentirmi dire: sono qui, Gail. Tuo padre è qui. Tuo padre…

Damn it
G.  

altre strade

Talvolta camminando per strada incontro gente indaffarata che manco alza lo sguardo o gente che ti guarda dritta negli occhi e ti trasmette qualcosa per un attimo… dopo di che, quando ti ha già superata con il suo passo frettoloso, non c’è più.

Presenze invisibili. In mezzo alla folla non sei nessuno.

Mi chiedo che cosa si provi a camminare in una città affollata come New York. Vedere tutta quella gente, farne parte o meno, seguirla con lo sguardo alimenterebbe la mia fantasia a livelli inimmaginabili!

Ecco che vedo, per esempio, una signora dallo sguardo assente che viene nella mia direzione. La guardo…nessuna emozione traspare dal suo volto. Ancora cerco tra gli sguardi della folla che attraversa le strisce pedonali in senso opposto. Trovo degli occhi di fuoco lì in mezzo, una ragazzina dallo sguardo deciso e sbarazzino con uno zainetto sulle spalle e l’aria di chi ha marinato la scuola. Si avvicina con passo veloce e mi sfiora la spalla andando oltre. Lì tutto inizia.

La mia mente cerca di impersonarsi nell’altra persona, di trasmigrare dal mio corpo, alienarsi dai miei pensieri ed entrare in quella vita. Chissà che effetto fa… Chissà cosa la tormenta…Dove sta andando e dove la porterà questa giornata…Chissà se vede e se sente quello che vedo io.

Ci provo ad immaginarmelo e questo mi emoziona, stuzzica la mia fantasia.. beh sono lì che vado dritta in una strada familiare con il rumore di sottofondo degli stivali nuovi e del pupazzetto attaccato allo zaino che sbatte contro la gamba…

E…precipitosamente si ritorna alla realtà. I clacson suonano all’impazzata. Sono in mezzo alla strada.

Damn it

G.

Parentesi

Diciamoceloooooo che ormai siamo a metà gennaio e non aggiorno da quasi un mese…ma che importa?! io me la suono e io me la canto…

quindi oggi ho riflettuto, il riflesso si è abbattuto contro lo specchio e mi ha colpita in un occhio, adesso vedo l’altro lato della medaglia u.u

Diciamo che va tutto bene e che qualcuno stia leggendo.

Ipotizzando che ci sia qualcuno dall’altro capo della rete in qualunque posto possibile direi: ehi tuuu hai la più pallida idea perchè siamo qui?

NIENTE “A” SENSO (cit. Etiennè)

Damn it,

G.

una storia per Natale

Un bambino. Una famiglia povera. Un luogo qualunque, in una notte qualunque. 2000 anni fa, per chi ci crede.

Un bambino. Una famiglia povera. Un orfanotrofio qualunque. fine 1800, per Charles Dickens.

Un bambino. Una famiglia povera. Un orfanotrofio qualunque. inizio 1900, per l’anagrafe.

Tre “natali” ma la stessa storia: il primo è il Gesù il Salvatore, il secondo è Oliver Twist, il terzo è mio bisbis nonno.

Quello che voglio dire riguardo al Natale ha a che fare con queste storie. Sì, perché non starò a spiegare che vuol dire Natale  in “senso biblico” a chi non crede perché sarebbe inutile chiedere ti riempirsi il cuore di una gioia per una cosa che non riguarda agli altri.

Allora dirò piuttosto di una storia che è accaduta realmente e il cui esito ci dovrebbe riempire di gioia per quanto la vita sia assolutamente imprevedibile e in fondo, anche giusta con chi merita giustizia.

La storia riguarda quei tre personaggi che ho elencato poco sopra.

Oltre chi dà o meno credito alla divinità di Gesù, ricorderete tutti la storia del bambino nato in umili e penose condizioni, fatto che poteva esser ben accaduto in quell’epoca al di là della fede o meno. Che futuro ci si aspettava che avrebbe avuto? Egli ha dato vita a qualcosa di grande. Una chiesa, una religione, una fede. È stato un grande uomo.

Oliver Twist è l’esempio dell’umile nella società vittoriana inglese. Abbandonato da piccolo subisce molteplici angherie prima in orfanotrofio e fuori da esso la sua esistenza non trova pace… ma il piccolo lotta e non rinnega la sua vita, non si arrende e tira avanti. Che futuro gli aspetta? Sarà adottato e riconosciuto. Le sue sofferenze saranno appagate con un futuro tranquillo e comodo.

Infine, il mio bisbis nonno che ha proprio l’aspetto di un personaggio dickensiano. La sua infanzia è in un orfanotrofio con il fratello gemello, cresce e vive in quell’ambiente ricavandone un carattere forte, finché viene adottato da una giovane coppia di stranieri appena trasferitisi nell’isola. Separato dal fratello sì, ma egli cambia la sua vita e si rifà dei momenti passati persi senza famiglia. E senza di lui, senza questa strana assurda storia, io non sarei qua.

La morale, anzi il messaggio universale del Natale per chiunque, e non solo per i cristiani, ma per neri, bianchi, musulmani, atei, circoncisi, carcerati, abbandonati e quanti altri è unicamente LA SPERANZA!

Vuol dire che bisogna credere oggi più che mai che se viviamo un momento di crisi con le persone a cui vogliamo bene domani ci sarà un giorno in cui si metterà da parte tutto per fare la pace! Che se viviamo un momento di difficoltà domani quelle difficoltà si risolveranno e noi saremo lì a godere il momento in cui staremo meglio.

E se le difficoltà saranno troppo alte godremo delle pause tra l’una e l’altra apprezzando le 24 ore o i minuti che le distanziano.

E se le sentiremo addosso pressanti avremo un cuore e una testa rivolti altrove, là già dove sappiamo che un giorno staremo meglio. PERCHÈ UN GIORNO STAREMO MEGLIO.

Poi torneranno a tormentarci e farci odiare questa vita.

Ma prima del prossimo anno tornerà quello spirito che ci rende felici di essere vivi insieme alla rinascita perché …

CREDIAMO IN NOI STESSI

CREDIAMO CHE OLTRE AL NERO CI SIA IL BIANCO

CREDIAMO CHE OLTRE AL MALE CI SIA IL BENE

e lo crediamo perché lo distinguiamo!

Perciò fate di questo giorno il migliore che potete, e se sarà una merda come tanti altri giorni, aspettate il vostro Natale e festeggiatelo con la stessa gioia che riempie il cuore di chi è rinato. Amen.

Damn it

G.

Quegli esseri mitologici....

Carissimi e carissime,
inizio così prendendo spunto da un gruppo su facebook per parlarvi di... si diceva che in un tempo lontano lontano esistessero degli "esseri mitologici: corpo di uomo, testa di cazzo", che, per onore della scienza, ho incontrato e studiato.

Ebbene, miei illustrissimi colleghi sapete bene che il risultato scientifico è dato da parecchi test ed esperimenti, grazie a Galileo, ed adesso è venuto il momento di renderlo noto.

Innanzitutto nella mia esperienza ho notato che di questi esseri si trovano più esemplare maschi che femmine, sarà che i maschi si accoppiano più volentieri e la specie per preservarsi ha bisogno del sesso gratis e spontaneo, ma la cosa non mi sorprende affatto!

L'aspetto dell'esemplare mascolino è molto vario poichè la figura mitologica si adatta molto bene al ruolo di truzzo, tamarro o comune ragazzo che si fa le pippe nel bagno della pizzeria. Per questi motivi è necessario stabilire un dialogo con la creatura e probabilmente si richiederanno altre prove come prendersi un caffè insieme o una passeggiata insieme.

Proseguendo nella conoscenza si ritroveranno i caratteri peculiari di una creatura che pone il suo centro, non solo del piacere, sul suo cazzo, al posto della testa.

A quel punto si propone di agire come segue:
consumare un predicozzo da ragazza decisamente nauseata e staccargli la testa a morsi!
Proprio come la mantide religiosa? certamente! Natura docet! (dejavù)

Damn it!
G

il cappellaio matto

Ho ben pensato che se inserissi citazioni famose il mio blog avrebbe più possibilità di far capolino più spesso nei motori di ricerca...ma sarei stata ruffiana così ho messo una noncitazione e non casuale!

Tutto per colpa di un film. Perchè se un film può cambiarti una vita allora figurati quelle 14 ore da sveglia, dato che dormo come un ghiro in letargo.

L'arma del delitto è stato: "Passion of Mind", per le cui informazioni e approfondimenti c'è wiki (manco il link vi metto sapendo che siete più veloci di me) perciò non vi aspettate niente di meglio che la descrizione del tunnel di emozioni e corroboramenti psicologici paragonabili al l'albero dei funghi profumoshi e ovviamente uno spoiler!!

Assurdo da metà in poi, dato che l'ho iniziato a vedere da quel punto dell'altra metà non so e non vi dico, la protagonista dalla inconfondibile mascellona prorrompente dell'attrice Demi Moore è completamente matta e ninfomane!
Proprio in tutta semplicità vi dico che la tipa vive e sogna entrambi ha una vita alquanto reale con tanto di amoroso e di scopatine attinenti tutte conturbanti tanto da svegliarsi sempre sudata e non voler che nessuno dei due uomini resti con lei a dormire ma li manda dritti in camera loro dopo aver consumato... insomma!!
Che uomini!! nella GrandeMela il miglior amico William Fichtner, inguardabile con un dente nero (e lo schermo era pulitissimo),e dall'altra parte dell'oceano, in Francia, uno Stellan Skarsgård che ha già un piede nella fossa con i suoi oltre 50 suonati all'epoca del film.
È lui che ci conduce a un delle scene emblematiche del film: ovvero prima di portare la tizia a letto le dice che: « è un passo importante per me. può essere l'inizio di qualcosa o la fine. tante volte è stato la fine di un rapporto importante ». La tua schiettezza sfonda i limiti e la mia mascella dalle risate mio caro scrittore!!

Lasciando il resto al pubblico delle assatanate di scene hot, quel che posso dire è che in effetti esiste una parte davvero intelligente che porta la protagonista a confrontarsi con il suo ego: qual'è la realtà e qual'è la fantasia? quando un sentimento è reale e uno immaginato? che vuol dire sentire con la pelle o con l'anima? Qui il picco..

...subito dopo il precipizio. Il film non dà risposte, solo una soluzione: scappare da una delle due realtà, quella più scomoda perchè è quella che fa più paura oppure perchè non è la cosa giusta. Se la realtà della Francia fosse un sogno dovuto all'infanzia, alla madre morta lì tutto sarebbe dovuto ma l'amore per lo scrittore?rimane tutto così nell'aria.

Ma il sogno è lo spiegamento dell'io vero della protagonista trascritto in preziosissimi quaderni nascosti nell'armadio francese che in segno di conclusione la protagonista consegna nelle mani del nuovo pseudoamore. Si spera che la prossima volta sognando i nani, non le capito in seguito che si presenti alla porta una vecchietta con una mela rossa in mano...

E chi ci colpa? Il "cappellaio matto", nome dello strano disturbo della tizia secondo quella rara figura dell'analista.

Sarà fatto sta che oggi tutto è passato con leggerezza e mi son ritrovata con la stessa confusione all'interno di un Luna Park. Volendo citare, perchè non ne posso far a meno oggi, ho trovato divertente una dimostrazione di come si calcola l'area del pene...e immaginatevi che qualcuno la chieda! O ancora gli svaghi inutili e narcolessici di facebook, un centrotavola con finto aghifoglio e candele leccate, tanto sono appiccicose...

Oppure è stata la solita storia e......... ho perso la cognizione del tempo perchè mi ha messo troppo zucchero nel thè verde Signor cappellaio Matto. Appunto è tardi!

Damn it.
G

"Se non fosse stato questo, sarebbe stato qualcos'altro"

In principio ci fu "fanculo" e ci stava eccome.
Dopo ci fu un "adesso basta" e anche quello ci stava eccome.
Subito dopo ci fu l'idea e l'idea piacque.
Poi venne il mezzo e il mezzo ci stava eccome.
In seguito ci furono cose innumerevoli che sarebbe troppo prolisso enumerare...

Ma purtroppo è stato così lungo il parto della generazione che ho dimenticato tutto, dacchio!! Certo che è proprio difficile fare il creatore perchè rischi di perderti strada facendo soprattutto se devi creare un pianeta figurati se devi costruire un blog...Ecco appunto un blog! Mica semplice, dicevo. Fatto sta che non posso iniziare polemizzando e centellinando sul fatto che blogspot con questi temi per il blog ci fa perdere in futilità e la genialità si inaridisce di fronte alle scritte rosa e ai temi per vacanzieri e bimbiminkia (ma chi li pija quelli?!).

No il punto è un altro.
Quando ti prende è come un tic nervoso, cosa curiosa davvero. Ti sorprendi a fare l'occhiolino con un'espressione seducente al primo che passa, bipede o tripode che sia. E allora ti domandi che ti sei persa la memoria o l'occasione della tua vita a non presentarti all'invito "Ok baby ti aspetto fuori". Forse entrambe, ma meglio così, mi capiterà di fronte a George Clooney la prossima volta prima che crepi di vecchiaia.

Oppure è il singhiozzo che ti prende la mattina neppure il tempo di alzarti, a letto. Apri appena gli occhi, fai il tuo respiro di 5 secondi e... lì ti becca. È una fregatura peggiore della mano impicciona di Thierry Henry ai mondiali! Sei lì debolissimo dal punto di vista dell'umore: non sei ne incazzato ne altro. Ma qualsiasi evento in quel momento può cambiare radicalmente una giornata e il singhiozzo a quell'ora è il tuo messaggio dal cielo: "oggi qualcuno vuol farmi bestemmiare, lo so". Perchè lo sai che te lo porti dietro come la palla di ferro alla caviglia. L'acqua e trattenere il respiro? sciocchezze. Non c'è nulla che tenga.Ma come tutte le cose alla fine ti ci abitui evvia...

Ecco.
Potevo iniziare con un super post di quelli che avrebbero fatto tremare i vostri budini oppure potevo iniziare così. Modestamente sarebbe stato lo stesso.

Damn it.
G

PS: il titolo è un mantra personale sentito per la prima volta nel film ElisabethTown.